giovedì 29 gennaio 2015
di Redazione - in Premio Anna De Sio
Premio di Laurea "Anna De Sio"
Verbale finale
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Oggi, 28 gennaio 2015, alle ore 14, si è riunita la Commissione giudicatrice della terza edizione del Premio di Laurea “Anna De Sio”. La Commissione è formata dai proff. Luca Arcari, Francesco De Sio Lazzari, Marisa Tortorelli Ghidini (presidente).
Sono pervenute n. 11 tesi di laurea magistrale:
1. Capasso Giulia, Le Vestali: una lettura storico-religiosa.
2. Cennamo Serena Maria, La donna nella letteratura protocristiana canonica.
3. Ciuonzo Silvana, Per una filosofia della libertà: lo Specchio delle anime semplici
4. De Luca Sabrina, Il banchetto comunitario dal paganesimo al cristianesimo
5. Di Febo Aura, The social dimension of new religious movements in contemporary Japan.
6. Fioccola Aniello, Paganesimo: costruzione di un’idea.
7. Luongo Francesco, Lo sport in Giappone tra tradizione e modernità.
8. Resa Cristina, Scongiuri contro il ritorno dei defunti nell’antica Mesopotamia. Legómena nei testi terapeutici contro la «mano del fantasma»
9. Rispo Rosalba, n. c. per documentazione incompleta
10. Rizzuto Rosa, I rapporti dello Stato italiano con l’Islam.
11. Silvestro Salvatore, L’assemblea di Gerusalemme di Atti 15. Note sui rapporti con Galati 2, 1-14 e sull’osservanza del decreto nei primi secoli.
12. Tronci Francesco, Todo modo: la Chiesa cattolica e la guerra civile spagnola (1936-1939).
La Commissione, dopo accurato esame effettuato nei giorni precedenti, ha selezionato le seguenti tesi:
- Per una filosofia della libertà: lo Specchio delle anime semplici (Silvana Ciuonzo)
- Paganesimo: costruzione di un’idea (Aniello Fioccola)
- Scongiuri contro il ritorno dei defunti nell’antica Mesopotamia. Legómena nei testi terapeutici contro la «mano del fantasma» (Cristina Resa)
- L’assemblea di Gerusalemme di Atti 15. Note sui rapporti con Galati 2, 1-14 e sull’osservanza del decreto nei primi secoli (Salvatore Silvestro).
La Commissione, avendo preso in attenta considerazione anche i giudizi dei Referee esterni, procede a una valutazione comparativa delle tesi prescelte e decide all’unanimità di attribuire il premio “Anna De Sio” 2014 di Euro 1.500,00 alla tesi del dott. Aniello Fioccola con il seguente giudizio:
La tesi di Aniello FIOCCOLA, Paganesimo: costruzione di un’idea, si propone di analizzare le dinamiche di formazione dell’idea di paganesimo, dalla questione terminologica alla sua connotazione religiosa. Muovendo da un’analisi dell’origine e del significato del termine paganus Fioccola passa poi a una definizione di “paganesimo” sulla base della nozione di frontiera così come elaborata da M. Augé (Génie du paganisme, 1982). Ogni definizione di religione si gioca a partire da uno spostamento su queste frontiere; è sempre un esercizio di travalicamento, un’operazione basata sulla differenziazione, sullo scarto tra due categorie o due sistemi. Tali spostamenti definiscono di volta in volta, attraverso meccanismi d’inclusione ed esclusione, ciò che è pagano e ciò che è cristiano.
L’idea di frontiera consente a Fioccola di individuare una “metaforica” dell’esclusione nell’apologetica cristiana, cui rispondono strategie di esclusione in quella pagana. Le pagine finali sono dedicate alla “nozione moderna” di paganesimo, elaborata in forma di teologia filosofica (Giamblico, Proclo) tendente a dare una giustificazione razionale al politeismo greco, ma in realtà decretandone un totale svuotamento di significato.
Non si perviene quindi, nella tesi, a una definizione univoca di “paganesimo”, ma si analizzano piuttosto le forme di autorappresentazione della cultura antica nello scontro con i modelli cristiani e le modifiche che tale autorappresentazione assume nel Rinascimento, fino a formulare nel capitolo finale una sorta di genealogia della nozione moderna di paganesimo.
Lo studio è condotto con sensibilità critica attraverso una rigorosa analisi delle opere selezionate, e una consapevole e originale valutazione delle nozioni prese in esame. Particolarmente interessante è il tentativo di estrapolare quella che, con termine volutamente improprio, è definita una sorta di apologetica del tardo ellenismo. La bibliografia è molto ricca, ben informata e di ampio respiro.
La Commissione, dopo attenta analisi, avendo rilevato l’ottimo livello delle tesi di laurea dei dott. Silvana Ciuonzo e Salvatore Silvestro, decide all’unanimità di attribuire a entrambi un premio di Euro 1.000,00 ciascuno con i seguenti giudizi:
Silvana CIUONZO: “Per una filosofia della libertà. Lo Specchio delle anime semplici di Margherita Porete”, è una rilettura del testo della beghina dello Hainaut, attraverso un percorso storiografico, filosofico e linguistico-filologico. L'autrice parte dallo studio di Romana Guarnieri dedicato alla biografia (anche intellettuale) di Margherita e descrive con dovizia l'ambiente culturale del beghinaggio, che consentiva alle donne di liberarsi dalla tutela maschile. Alla ricostruzione biografica appartiene anche il capitolo sui rapporti tra Margherita e Meister Eckhart. Secondo l'autrice, più che d’influenza reciproca, si può parlare di humus culturale comune: i due avrebbero attinto alle stesse fonti, ma avrebbero sviluppato pensieri autonomi.
Attraverso l'analisi dei codici della biblioteca di Valencienne, in cui sono confluiti i testi presenti nell'antica abbazia, è ricostruita un'ipotetica libreria di autori che avrebbero costituito il retroterra culturale del Mirouer: dal Liber viginti quattuor philosophorum, un apocrifo attibuito a Ermete Trismegisto, all'Asclepius tramandato da Lattanzio nelle Divinae institutiones, al De opificio Dei dello stesso Lattanzio; dalle Collationes di Cassiano ai trattati agostiniani, fino alle opere di Ugo di San Vittore e di Gilberto di Poitiers.
Il confronto talora puntuale, così come il tentativo di ascoltare l'eco delle voci degli autori citati nel testo della colta beghina, consentono all’autrice di rilevare come Margherita mantenga una propria originalità e una capacità di pensiero autonomo rispetto alle fonti individuate.
La terza e ultima parte del lavoro ripercorre, con Romana Guarnieri, l'autobiografia mistica di Margherita. Anche in questa sezione sono rinvenuti i precedenti letterari utilizzati dalla mistica negli exempla, nei fabliaux e nei lais, ma anche nel Roman de la rose e nel Roman d'Alexandre.
L'interesse della tesi, condotta con grande attenzione critica e viva partecipazione, la sua freschezza e la sua novità, risiedono soprattutto nel percorso linguistico-filologico, nel tentativo di reperire le fonti della scrittura di Margherita, la pluralità di testi che si intrecciano nella voce dell'autrice la cui femminilità stessa per qualche secolo è stata dimenticata.
Salvatore SILVESTRO: L’assemblea di Gerusalemme di Atti 15. Note sui rapporti con Galati 2, 1-14 e sull’osservanza del decreto nei primi secoli è una tesi ampia e problematica. L'autore conosce e cita con competenza la bibliografia più recente (su un argomento spinoso come pochi sotto il profilo storico!), fa riferimento a documenti complessi sotto il profilo redazionale mostrando anche notevole padronanza filologica (imprescindibile in uno studio di questo tipo, che, al di là di tutto, è e rimane una tesi di stampo squisitamente storico-religioso). Particolarmente interessante, nell'analisi, è l'abbattimento di ogni sorta di steccato con cui si vorrebbero tenere distinti i testi "canonici" da quelli "non canonici", almeno a livello di analisi critica preliminare. Certamente l'autore sembra, alla fine, propendere per una maggiore attendibilità delle fonti c.d. "canoniche" (o successivamente assunte come canoniche). Tuttavia emerge con forza il tentativo di far dialogare tradizioni e flussi di trasmissione differenti, proprio per valorizzare il dinamismo e l'estrema varietà dei gruppi dei primi seguaci di Gesù. Di particolare rilevanza è la raccolta delle fonti che costituiscono il III capitolo della tesi, da cui si evince la complessità della documentazione e l’acribia con cui il candidato si è avvicinato all’argomento oggetto dell’elaborato.
Silvestro sostiene la tesi di una cospicua presenza di una categoria di ‘non giudei’, i cosiddetti timorati di Dio, nei gruppi protocristiani cui il c.d. decreto apostolico sarebbe in primis indirizzato. Nonostante il problema dei ‘timorati di Dio’ sia al centro di un vivace dibattito storiografico, non ancora risolto, Silvestro, ponendo al centro dell’attenzione la costruzione discorsiva propria di Atti 15 (a sua volta illuminata dal confronto col capitolo 10, l’episodio di Cornelio), formula una proposta interpretativa originale e di prima mano, perfettamente aderente alle fonti e capace di gettare una luce sulla complessa vicenda della rilettura dell’episodio nella storia del cristianesimo successiva.
Si segnala, dunque, il lavoro come uno studio preciso, informato e rigoroso, oltre che perfettamente congruo con gli intenti del premio.
La seduta è chiusa alle ore 17.00.
La data della premiazione sarà comunicata appena possibile.
LA COMMISSIONE GIUDICATRICE
Marisa Tortorelli Ghidini
Francesco De Sio Lazzari
Luca Arcari