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venerdì 12 gennaio 2024

Verbale finale del concorso per il Premio di Laurea “Anna De Sio” 2023

di Redazione - in Premio Anna De Sio


Verbale finale del concorso per il Premio di Laurea “Anna De Sio” 2023
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Oggi, venerdì 12 gennaio 2024, alle ore 10, nella sede dell’Associazione, si è riunita la Commissione giudicatrice del Premio di Laurea 2023 “Anna De Sio”. La Commissione è formata dai proff. Francesco De Sio Lazzari (presidente), Marisa Tortorelli Ghidini e Giuliana Scalera McClintock (segretaria).

Sono pervenute n. 8 tesi di laurea magistrale.

Dopo un attento esame delle tesi pervenute e dei titoli allegati, già effettuato nei giorni precedenti, la Commissione seleziona quali ‘finaliste’ le tesi magistrali di Luca Piscopo e GiuliaTroncatti avendo espresso i seguenti giudizi:

Luca Piscopo, Cogito ergo creo: La critica Śivaita al BuddhismoYogācāra, Laurea magistrale in “Archeologia: Oriente e Occidente”, Università di Napoli L’Orientale.

Intorno agli anni Mille, in una dell’epoche più travagliate dell’India minacciata dall’invasione islamica, nel Kashmir, chiuso in maniere inaccessibile dalle sue montagne, filosofi e yogin continuavano a coltivare i loro studi e i loro riti, incuranti delle vicende del mondo.

A partire dalla lettura di alcuni significativi testi del cosiddetto Śivaismo Kashmiro, il lavoro di Luca Piscopo propone un confronto serrato tra scuole induistiche e buddhistiche con una particolare attenzione per la nozione di coscienza.

La tesi si articola in tre parti: la prima fornisce le coordinate fondamentali della scuola buddhista dello Yogācāra con cui la tradizione śivaita si confronta; nella seconda si analizzano i testi degli autori Kashmiri al fine di rintracciarne i riferimenti espliciti e/o impliciti alle opere bauddha; nella terza, a partire da un’esplicita menzione dello Yogācāra in Abhinavagupta, uno dei massimi pensatori dell’India, si affronta la polemica da questi condotta contro l’idea di “coscienza deposito” e contro il suo funzionamento meccanicistico. In appendice è riportata la selezione e traduzione di alcuni scritti dei maestri śivaiti, funzionale a ricostruire, sia pure in maniera parziale, la biblioteca delle opere buddhiste di cui essi si avvalevano.

Nell’affrontare una tematica complessa e ancora poco studiata la tesi si segnala per chiarezza e competenza, per il notevole contributo filologico e, non ultimo, per il respiro filosofico con cui i testi vengono interpretati.




Giulia Troncatti, ASTRAGALIZEIN: VARCARE LIMITI. Usi e immaginari dell’astragalo nella prima età imperiale, Laurea magistrale in “Filologia Storia e Letterature dell’Antichità”, Università di Milano Statale.

Il lavoro di Giulia Troncatti, incentrato in particolare sul mondo greco e latino, indaga gli usi e i significati simbolici dell’astragalo, piccolo osso dalla forma irregolare. Tale tematica, a lungo trascurata nella tradizione di studi classici, è da qualche anno al centro di un vivace dibattito, alimentato da convegni, anche molto recenti, e da un’ampia e varia bibliografia (che l’autrice mostra di ben conoscere). La studiosa si inserisce in questo dibattito interrogandosi circa i molteplici usi degli astragali nella prima età imperiale, e in particolare in Asia Minore, allorché si attesta non solo la dimensione ludica ma anche la valenza funeraria dell’oggetto.

Il lavoro parte dalla fascinazione suscitata dall’astragalo in sé stesso, per materia e forma, e si articola in tre capitoli. Nel primo, dedicato al rapporto tra persona-cosa negli studi antropologici, la candidata indaga i processi di soggettivazione a cui gli oggetti sono sottoposti. Nel secondo e nel terzo capitolo, la ricerca risulta incentrata sulla presenza degli astragali nei contesti archeologici e letterari (più dettagliati), e si dà conto della plurifunzionalità dell’oggetto: ludica, oracolare, votiva, funebre. Particolarmente apprezzabile è la discussione sull’astragalo come simbolo e la sua associazione a due coppie di divinità (Tychee Eros, Ercole e Hermes) che ne confermano l’oscillazione tra campi simbolici diversi: aleatorio (Tyche), ludico-infantile (Eros), liminale e di passaggio (Ercole ed Hermes), trasponendosi cioè in simbolo di congiunzione tra divino e umano, vita e morte.

La tesi della Troncatti ha il merito di aver evidenziato un legame tra modello culturale e modello antropologico gettando nuova luce sul rapporto che, in alcuni contesti, si instaura tra gioco, casualità e morte.




Dopo un’approfondita valutazione comparativa, la Commissione all’unanimità, assegna il Premio “Anna De Sio” per la miglior tesi in materia storico-religiosa al lavoro di Luca Piscopo, Cogito ergo creo: La critica Śivaita al BuddhismoYogācāra con la seguente motivazione:

“Lavoro solido che si segnala per il contributo importante alla conoscenza dello Śivaismo Kashmiroil cui studio è stato avviato per l’Italia a metà degli anni ’60 da Raniero Gnoli. La ricerca è imperniata sulla selezione e traduzione di testi inediti in cui si evidenzia la contrapposizione tra Śivaismo e Buddhismo sulla tematica del funzionamento della coscienza. Precisa l’analisi filologica e di respiro filosofico l’interpretazione dei testi”.


La Commissione provvede immediatamente a pubblicizzare i risultati sul sito.

Letto, approvato e sottoscritto seduta stante.
Prof. Francesco De Sio Lazzari (presidente)
Prof. Marisa Tortorelli Ghidini
Prof. Giuliana Scalera McClintock (segretaria)


Napoli, 12 gennaio 2024, ore 12.

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